Per tutta la settimana la parola ‘arte’ si è affacciata più o meno timidamente nei discorsi, nei pensieri, nelle giornate. Vorrei allora condividere qualcosa! Per esempio, un delicato, poetico incontro ammantato di felice bellezza, dove l’arte raffinata di una brava ceramista roveretana ha illuminato un prato ben oltre il crepuscolo. E una riflessione da ‘Cesare deve morire’, lo straordinario esperimento cinematografico ispirato a Shakespeare che ho rivisto con mio figlio ieri sera: i ruoli sono affidati ad alcuni detenuti del carcere di Rebibbia, e uno di essi conclude la sua esperienza con un caffè nella sua cella, e questa riflessione ‘da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è una prigione’. Insomma, l’arte si muove e ci accompagna, occupa uno spazio nella nostra vita e lo illumina. Perciò, dovremmo dedicarle lo spazio adeguato.