Stiamo immaginando cosa poter fare nel corso di questa estate che definirei ‘originale’. E al netto di aeroporti (meglio di no) estero (forse non è il caso) viaggi lunghi (non siamo sicuri) cerchiamo di far quadrare un conto che, a modo suo, torna! Ma ci allontana inesorabilmente dal nostro rifugio preferito, la consuetudine. Chi è abitudinario alzi la mano; io riconosco di guardare con occhio languido, soprattutto in vacanza, a tutto quello che non mi darà grandi scosse, permettendomi di lasciar andare pensieri ed ipotesi per sprofondare nella quieta contemplazione di quello che ho intorno. Invece questa volta mettiamo alla prova la nostra capacità di adattamento, e misuriamo in percentuale quanto siamo capaci di lavorare su noi stessi, quanto sapremo cogliere dai nostri nuovi comportamenti, quanto ci servirà ancora in futuro. E mentre mi impegno per fare tutti i compiti del quotidiano, mi sorprendo che almeno una cosa sia rimasta limpida, invariata, eroica: il sogno. Sogniamo con allegria, prima di quanto immaginiamo il quotidiano e la fantasia torneranno a sintonizzarsi ?